19 Gennaio 2011
Via libera all’etichetta di origine di tutti gli alimenti

Dopo l’emergenza diossina arriva il via libera all’etichetta di origine di tutti gli alimenti con l’approvazione definitiva della  legge salva Made in Italy a tavola sull’ etichettatura obbligatoria voluta fortemente dalla Coldiretti. In piazza Montecitorio, a Roma, in occasione della storica approvazione, si sono ritrovati gli imprenditori agricoli ciociari insieme a migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti da tutte le regioni. Presenti anche rappresentanti delle Istituzioni e parlamentari di maggioranza ed opposizione per sostenere e festeggiare con la preparazione in piazza e la degustazione di una salsiccia di 100 metri realizzata utilizzando esclusivamente carne italiana. “Un insolito record – ha commentato il direttore provinciale della Coldiretti, Gianni Lisi, - per sottolineare il ruolo di leadership che l’Italia si impegna a svolgere in Europa con l’approvazione di questo provvedimento storico a tutela dei consumatori e della produzione Made in Italy, anche di fronte alle emergenze sanitarie come quella della diossina. I contenuti della norma ed il suo impatto sul piano della sicurezza alimentare, economico ed occupazionale – saranno davvero imponenti. Se l’emergenza mucca pazza ha portato l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della carne bovina nel 2002 e l’aviaria nel 2005 quella della carne di pollo, per arrivare all’estensione per legge a tutti i prodotti alimentari ci sono voluti oltre dieci anni (risale al 13 gennaio 2001 il primo caso di mucca pazza) e perdite stimate in 5 miliardi dovute alle psicosi generate nei consumi dagli allarmi sanitari come quello scoppiato in Germania con effetti negativi anche sugli allevatori italiani di maiali.
Si tratta –ha aggiunto il presidente Loris Benacquista-  di una misura importante per la sicurezza alimentare con il moltiplicarsi di emergenze sanitarie che si diffondono rapidamente in tutto il mondo per effetto degli scambi, come nel caso del latte alla melamina proveniente dalla Cina o l'olio di girasole dall'Ucraina. L’attenzione all’origine del prodotto è evidenziata dal fatto che ben il 97 per cento degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. L’etichettatura si è confermata anche nell’emergenza diossina dalla Germania come uno strumento di rassicurazione importante nell’evitare un effetto psicosi nei consumi come - sottolinea ancora Lisi - si era già dimostrata efficace nei precedenti allarmi sanitari sulla mucca pazza per la carne bovina e per l’aviaria in quella di pollo, con i consumi che si sono ripresi solo dopo l’introduzione dell’obbligo di indicare la provenienza in etichetta. Uova, carne di pollo, latte fresco infatti - rileva ancora Lisi - non hanno risentito di un calo negli acquisti a differenza dei salumi, mozzarelle, carne di maiale e dei formaggi, per i quali l’etichettatura non era obbligatoria. Infatti era pieno di contraddizione il quadro normativo sull’indicazione in etichetta l’origine degli alimenti che era obbligatorio – spiega ancora Lisi - per il latte fresco, ma non per quello a lunga conservazione, per la carne bovina e di pollo e non per quella di coniglio e di maiale, per la frutta fresca, ma non per quella trasformata o per i succhi. Circa la metà della spesa rimaneva anonima nonostante il pressing della Coldiretti avesse portato all'obbligo di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca, dal 1 gennaio 2002 per la carne bovina sotto l’effetto mucca pazza, all'arrivo dal primo gennaio 2004 del codice di identificazione per le uova, all'obbligo di indicare in etichetta, a partire dal primo agosto 2004 il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, dall'obbligo scattato il 7 giugno 2005 di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco, all'etichetta del pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria dal 17 ottobre 2005, all'etichettatura di origine per la passata di pomodoro a partire dal 1 gennaio 2008 che è divenuta obbligatoria dal 1 luglio 2009 anche per l’extravergine di oliva.

I CIBI CON L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza
 
E quelli senza
 
Carne di pollo e derivati
 
Pasta
 
Carne bovina
 
Carne di maiale e salumi
 
Frutta e verdura fresche
 
Carne di coniglio
 
Uova
 
Frutta e verdura trasformata
 
Miele
 
Derivati del pomodoro diversi da passata
 
Passata di pomodoro
 
Formaggi
 
Latte fresco
 
Derivati dei cereali (pane, pasta)
 
Pesce
 
Carne di pecora e agnello
 
Extravergine di oliva
 
Latte a lunga conservazione
 

Fonte: Coldiretti

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