8 Maggio 2013
vertenza latte

 
All'indomani della riunione per la questione legata al conferimento del latte in Centrale a Roma da parte di una cooperativa della provincia di Frosinone, l'allevatore Vinicio Savone, anche in qualità di presidente della Coldiretti di Frosinone, torna sull'argomento. "Purtroppo, il problema vero per gli allevatori della nostra provincia è che troppo spesso - spiega Savone - avviene che il prezzo del latte definito al Tavolo interprofessionale  presso l'Assessorato Agricoltura della Regione Lazio, non venga poi rispettato, per le più svariate ragioni, dai rappresentanti di moltissime cooperative, piccole o grandi che siano. In troppi casi le cooperative non riescono più ad assicurare alcun valore aggiunto ai soci allevatori, anzi rappresentano solo un ulteriore elemento di allungamento della filiera e di aggravio di costi. Queste strutture, invece, dovrebbero cercare di razionalizzare i conferimenti, migliorare la qualità, valorizzando il latte ciociaro, e ridurre i costi, cercando di allineare il prezzo riconosciuto agli allevatori col prezzo di riferimento stabilito in sede di trattativa regionale come fa, invece, la Centrale del Latte, alla quale va dato atto di rispettare sempre gli accordi sottoscritti. Forse a quanti in questi giorni sottolineano con entusiasmo una proroga non sposta solo il problema di un mese per gli imprenditori agricoli, tutto questo non è chiaro, così come forse non è chiaro che negli ultimi 10 anni ha chiuso oltre il 60% delle stalle in provincia di Frosinone. Forse - continua ancora Savone - è arrivato il momento di far comprendere meglio a tutti che il latte è prodotto ogni giorno con sacrifici e passione, con un prezzo medio di 38 centesimi al litro, mentre alla vendita si supera la media di 1 euro e
60 per ogni litro acquistato". Il problema vero per Coldiretti è quello di ripristinare le regole, tutelando le vere cooperative di allevatori e partendo dal necessario rispetto verso chi fa impresa in condizioni così difficili. "Coldiretti Frosinone - spiega il direttore Paolo De Cesare - tutela e rappresenta i produttori onesti e continuerà a stigmatizzare, come fatto anche nel recente passato, tutti quei cooperatori che non garantiscono una equa remunerazione per gli imprenditori e che spesso non sono neanche imprenditori agricoli. Il problema vero è che il prezzo del latte è rimasto quello degli anni '80, ma nel contempo sono aumentati a dismisura tutti i costi di produzione. Come se non bastasse, sono aumentate senza limite le importazioni di latte dall'estero, col quale si realizzano poi formaggi ciociari senza che i consumatori ne siano informati. Purtroppo, inoltre, nel settore operano troppi soggetti in cerca di facili profitti ed è proprio su questi temi che si deve aprire un confronto, nelle sedi più opportune, con quanti preposti a vigilare e creare le condizioni, di mercato e normative, per garantire ancora un futuro a questo settore". "Lasciateci dire - conclude il direttore De Cesare - che in tal senso una proroga di un mese si traduce solo in una dura agonia". Coldiretti intanto oggi ha comunicato
ufficialmente di essere in mobilitazione.  

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