17 Maggio 2010
Vertenza Latte

Dalla Ciociaria saranno oltre 600 i produttori di latte che martedì protesteranno dinanzi alla Centrale del latte di Roma. A confermarlo il direttore provinciale Gianni Lisi che, questa mattina, ha preso parte, con il presidente Loris Benacquista ed alcuni dirigenti, alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione di protesta indetta da Coldiretti Lazio. Insieme a Lisi e Benacquista il direttore regionale Coldiretti Lazio, il frusinate Aldo Mattia, ed il presidente reg.le Coldiretti Lazio, Massimo Gargano."Il negoziato con la Centrale del Latte di Roma è fallito, siamo costretti a scendere in piazza". Così esordisce Lisi che aggiunge. "La Centrale ci ignora ma intanto impone le sue tariffe di vendita agli agricoltori, talmente inadeguate da non permettere nemmeno la copertura delle spese di produzione".Mattia ha lanciato la "guerra del latte 15-18" ed ha illustrato le problematiche del comparto dinanzi all’assessore regionale all’agricoltura della Regione Lazio, Battistoni. La protesta è in programma martedì 18 maggio e saranno in oltre duemila gli imprenditori agricoli che raggiungeranno da tutti i capoluoghi i cancelli della Centrale del Latte, per "la più grande manifestazione di protesta mai esistita,con trattori e mucche al seguito".
"E’ indubbio – aggiunge Lisi facendo eco a quanto dichiarato dal direttore regionale della Coldiretti Lazio, il frusinate Aldo Mattia, che dopo una fase di tentativi di negoziato siamo passati ad uno stato di agitazione che sfocerà nella manifestazione. L’obiettivo dei giorni scorsi  era quello di arrivare ad un accordo con la Centrale del Latte sul prezzo di acquisto a litro. Considerando che non ci sono state risposte, e che, è stato invece, deciso un abbassamento ulteriore, sancito dalla stipula di un contratto con i presidenti delle cooperative conferenti, saremo dinanzi i cancelli. La manifestazione nasce con lo scopo di far ascoltare il grido di dolore dell'imprenditore agricolo che, con il prezzo attuale di vendita, non riesce a coprire nemmeno le spese di produzione. I nostri esperti stimano che il costo ideale dovrebbe essere almeno di 42 centesimi (più iva) al litro, contro i 0,35,40 siglati dal recente accordo, che rifiutiamo.Venti anni fa si guadagnava di più – sottolineano Lisi e Mattia.  E’ chiaro che il problema non riguarda solo la Centrale del Latte di Roma, ma anche altre aziende, sia nel Lazio che nell'intero territorio nazionale; la speculazione sugli agricoltori è generalizzata". "Vanno affrontati – aggiunge Lisi - oltre al prezzo, altri aspetti quali l'identità e le distintività, in quanto elementi fondamentali con i quali, il latte della campagna, può vincere le sfide della competizione sui mercati. Ritengo che possano dare un importante contributo in termini di eticità delle produzioni e, grazie ad una possibile e ormai assolutamente necessaria obbligatorietà dell'origine, con l'apposizione di etichette non solo sul latte fresco, ma su quello a lunga conservazione e su tutti i derivati, fornire un contributo intermini di scurezza alimentale nei confronti dei cittadini consumatori".

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