14 Giugno 2014
STOP DELLA UE GARANTISCE PIU’ LAVORO NEI CAMPI

 
“E’ importante lo stop alle oliere truccate nei ristoranti che potranno servire l’extravergine solo in bottiglie dotate di tappo antirabbocco per evitare che possano essere “allungate” o addirittura riempite ex novo con prodotti che non hanno nulla a che vedere con quello originario”. E’ quanto afferma il direttore di Coldiretti Latina  e Frosinone Saverio Viola nel commentare positivamente l’emendamento approvato sul tappo “antirabbocco” alla legge Comunitaria in discussione nell’aula della Camera che ha anche approvato l’aumento del contenuto minimo di succo di frutta nelle bibite gassate dal 12 al 20 per cento.
“Nel rispetto della normativa comunitaria l’Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa” ha affermato Viola nell’apprezzare “la decisa svolta dell’Esecutivo che si è dimostrato vicino agli interessi reali delle imprese agricole e dei consumatori. Si tratta di salvaguardare prodotti base della dieta mediterranea come l’olio di oliva e la frutta che offrono un contributo determinante alla salute dei cittadini e sono realtà produttive da primato nazionale che possono offrire importanti sbocchi occupazionali nel Mezzogiorno in cui più duramente si sta facendo sentire la crisi”.
La norma approvata prevede che gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato in etichetta. “Un deciso stop alle truffe e agli inganni viene dunque posto dalla legge comunitaria che – aggiunge il direttore di Coldiretti Frosinone/Latina – ha anche innalzato la percentuale di succo di frutta nelle bibite gassate prodotte in Italia. E’ stata sconfitta  la lobby dei furbetti dell’agroalimentare che fanno affari con le aranciate senza arance e cercando di spacciare in ristoranti, pizzerie, mense e bar come extravergine italiano prodotti che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva nazionale”.
Negli ultimi trent’anni – conclude Viola - il frutteto italiano si è ridotto del 28 per cento ed oggi può contare su appena 321mila ettari coltivati a melo, pero, pesco, albicocco, arancio, limone e agrumi e piccoli frutti ai quali si aggiungono 1.110.706 ettari coltivati ad ulivo anche essi in forte calo.
 

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