23 Ottobre 2013
PROLAB


 Altro importante risultato per la società consortile Prolab, creata per promuovere il latte di bufala del Lazio. E’ stato infatti presentato da PROLAB (Produttori Lazio bufalini), nei giorni scorsi, la domanda relativa al riconoscimento quale O.P. (Organizzazione dei Produttori) presso la Regione Lazio. L’associazione, nata grazie all’iniziativa partita dalla Coldiretti di Latina e Frosinone si prefigge gli obiettivi di fornire ai produttori gli strumenti mediante i quali aprire un nuovo ciclo utile a valorizzare il proprio prodotto, cogliendo anche grandi opportunità reddituali ed invertendo un trend che nel passato, purtroppo, ha penalizzato gli allevatori. 3.200 i capi totali che compongono l’associazione Pro.Lab. con una produzione media annua di 64.000quintali di latte. L’obiettivo prioritario è quello di presentarsi sul mercato con una forte caratterizzazione del marchio Lazio, ma ulteriori vantaggi potranno ottenersi, ad esempio, dalla possibilità di centralizzare gli acquisti, ottenendo concrete riduzioni dei costi di produzione. Superati ampiamente i numeri minimi previsti quali requisiti per il riconoscimento dell’O.P. In sintesi, rispetto ai requisiti minimi previsti dalla vigente normativa per ottenere il riconoscimento di O.P. operante nel settore (minimo 5 soci ed € 1.000.000,00 di fatturato), PROLAB può vantare, sin dal momento della presentazione della domanda, su un numero di soci – tra singoli ed associati in cooperativa - molto più significativo, nonché su un fatturato medio, nel corso dell’ultimo triennio, pari ad € 8.831.341,00 di latte di bufala venduto.
 “Per Prolab – ha commentato Paolo De Cesare direttore della Coldiretti di Frosinone – l’aver presentato a soli quattro mesi dalla costituzione il riconoscimento in Regione rappresenta un grande risultato”. Prolab può contare ad oggi su 4 caseifici tra quelli aziendali ed artigianali i cui titolari rappresentano uno spaccato dei soci costitutori. “Stiamo lavorando – ha detto il presidente di Coldiretti Frosinone Vinicio Savone  – per la dotazione di un  disciplinare di produzione della mozzarella di bufala, prevedendo l’esclusivo utilizzo di latte fresco di bufala di origine laziale, nonché del disciplinare di commercializzazione con il relativo uso del marchio. Una finalità impegnativa – ha aggiunto  il presidente di Prolab Benedetti Panici Pierluigi - ma che può e deve essere raggiunta per consentire agli allevatori di bufala laziali di utilizzare il proprio latte per produrre ottima mozzarella e presentarsi così con un prodotto di eccellenza direttamente ai consumatori”. Prossime tappe a breve l’allargamento della base associativa con altri produttori del Lazio che operano oltre che a Latina e Frosinone anche a Rieti, Roma e Viterbo.

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