20 Dicembre 2014
Progetto “Crocevia: agricoltura sociale, cooperazione, inclusione e legalità”

Coldiretti Viterbo, insieme con UECoop Viterbo è lieta di annunciare che viene presentato oggi,  mercoledì 17 dicembre, alle ore 14:30 durante un incontro presso la sala conferenze stampa della Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio, l’importante progetto “Crocevia: agricoltura sociale, cooperazione, inclusione e legalità”. Alla conferenza stampa parteciperanno l'onorevole Alessandra Terrosi, il sindaco di Nepi Pietro Soldatelli e i Presidenti delle cooperative che operano nel progetto. Si parla del primo bene confiscato alla mafia e assegnato – il primo nella provincia di Viterbo – a quattro cooperative sociali, che avranno il compito di ristrutturare e organizzare i locali e gli spazi esterni, avviare attività di agricoltura biologica, promuovere e avviare un’offerta ampia di servizi socio-riabilitativi.
Il bene, di circa 5 ettari e al cui interno sorgono diversi fabbricati, si trova a Nepi, in provincia di Viterbo ed è stato assegnato al Comune per essere restituito alla cittadinanza tramite servizi di utilità sociale in favore di persone in situazione di disagio provenienti dal territorio del distretto VT5. L’obiettivo finale è quello di realizzare un’azienda agricola sociale a conduzione biologica, nella quale attuare sia attività riabilitative e formative, sia attività per sostenere e promuovere l’integrazione sociale e lavorativa di persone in situazione di disagio, attraverso la realizzazione di un programma di agricoltura sociale articolato e complesso con lo scopo di integrare l’agricoltura sociale nella rete dei servizi socio-sanitari. Verranno offerte, in tal modo, risposte adeguate ai bisogni della popolazione, in un’ottica di ripensamento ed adattamento innovativo di quei processi e strumenti che sono da sempre appartenuti al mondo agricolo per adattarli alle necessità odierne.
“La notizia del bene di Nepi è un fatto da tenere in grande considerazione per capire il lungo lavoro che la nostra Federazione sta facendo da tempo a tutela della legalità e per l’applicazione delle regole, indispensabili da applicare anche in Agricoltura” ha detto il direttore di Coldiretti Viterbo Ermanno Mazzetti.
“La sinergia con le cooperative sarà un valore aggiunto per dare nuove speranze e servizi a tutta la cittadinanza, che potrà trovare nuovi aiuti nell’utilizzo della terra in maniera corretta e fruttuosa” ha aggiunto  il Presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici.
La multifunzionalità dell’agricoltura, infatti, permette di realizzare percorsi terapeutici, riabilitativi, formativi, di integrazione e recupero sociale, di tirocini lavorativi a favore delle fasce deboli della popolazione (persone adulte con disabilità psichiatriche e intellettive, dipendenti da alcool o droghe, minori con disabilità cognitiva e/o devianza sociale e immigrati) e può contribuire non solo al benessere e alla realizzazione personale dei suoi beneficiari ma anche al miglioramento e allo sviluppo di un’area rurale, appunto confiscata alla mafia. Partner del progetto sono l’impresa agricola sociale Fattorie Solidali (capofila del progetto) e le cooperative sociali Alice, Gea e Punto e a capo.
 

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