19 Gennaio 2015
L’AGROMAFIA RUBA ALL’AGRICOLTURA FETTE DI MERCATO


 
L’Agromafia ruba alla vera e genuina agricoltura Italiana, e a quella della Tuscia, fette di mercato agroalimentare con attività illegali, penalizzando l’immagine del made in Italy e agevolando le organizzazioni criminali nel riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. E’ quanto denuncia la Coldiretti Viterbo che ha partecipato con una sua delegazione alla presentazione del terzo rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. L’evento si è svolto  a Roma, nella sede della Coldiretti di Palazzo Rospigliosi, con la presenza di Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes. L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita in tempi di crisi, come dimostrano le indagini più recenti che sono state oggetto del Rapporto. E’ stata presentata una inedita analisi sulla dimensione crescente del fenomeno e sulle sue evoluzioni più recenti e più pericolose, come l’affidamento di capitali puliti a circuiti illegali, sulle nuove forme emergenti di criminalità, sugli interessi dei colletti bianchi, sulle infiltrazione malavitose dalle campagne alla ristorazione e sul  business della sofisticazione e della contraffazione, tutti temi di speciale attenzione ed interesse, anche alla luce del prossimo appuntamento dell’Expo. Uno speciale focus è stato dedicato ai rischi della rete, dove sono in forte crescita gli acquisti ma anche gli inganni, le sofisticazioni e offerte indecenti che sono state mostrate dal vivo nella “Collezione degli orrori on line”, allestita nell’occasione. La stesura del Rapporto “Agromafie”, è stata realizzata anche grazie al contributo documentale proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare che sono stati presenti all’appuntamento con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro delle politiche Agricole Maurizio Martina, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti ed il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone. “Dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina è venuto l’importante annuncio - riporta il direttore di Coldiretti Viterbo
Ermanno Mazzetti - di un grande forum a marzo con gli Enti di controllo Europei ed internazionali per costruire un maggiore coordinamento di tutte le agenzie che lavorano per combattere un fenomeno come quello dell’italian sounding, che sottrae 60 miliardi di euro all’anno al vero Made in Italy agroalimentare”. Coldiretti evidenzia anche altre iniziative che hanno sottratto vaste aree agricole, con la cementificazione selvaggia e con manovre speculative sulle cosiddette “energie rinnovabili” legate all’agricoltura, quali i sistemi fotovoltaico, eolico e delle biomasse per i rilevanti incentivi economici previsti per il settore. “Quello dell’agromafia è un problema che Coldiretti combatte da molto tempo e Coldiretti Viterbo, a tutela dei suoi produttori, è in prima linea in questa lotta, portata avanti anche con il sostegno di Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, che -ricordiamo - abbiamo avuto l’onore di avere nostro ospite a Viterbo la scorsa estate” conclude Mauro Pacifici, Presidente di Coldiretti Viterbo.

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