18 Marzo 2011
INCONTRO PER LA VERTENZA LATTE.

Gli allevatori hanno risposto in massa all’appello della Coldiretti. In oltre 200 si sono ritrovati presso la parrocchia del Sacro Cuore che ha ospitato i lavori dell’incontro convocato per la vertenza latte. I produttori ciociari sono pronti a non consegnare il proprio prodotto se da Roma non arriveranno le risposte attese circa la rivisitazione del prezzo a litro conferito dai produttori. Anche a Frosinone, durante i lavori assembleari, è stata ribadita la volontà, già espressa negli altri incontri che si sono tenuti a Latina, Valmontone, Rieti e Viterbo, di continuare lo stato di agitazione del comparto. La convocazione del tavolo previsto per lunedì 21 marzo, alle 11.00, in Regione ha, per il momento, soltanto rinviato il blocco delle consegne. “In effetti  - ha commentato il direttore della sede ciociara Paolo De Cesare – attendiamo lunedì ma lo stato di agitazione resta così come è alto il livello di attenzione sulla vertenza. Non possiamo escludere azioni di protesta eclatanti per far sì che i termini per la chiusura del nuovo contratto si chiudano a breve”. All’incontro, aperto dal presidente provinciale Loris Benacquista e concluso dal direttore regionale Coldiretti, Aldo Mattia, hanno preso parte anche il sindaco di Frosinone, Michele Marini ed in presidente di Unindustria Frosinone Marcello Pigliacelli. Entrambi hanno manifestato la propria solidarietà alla Coldiretti e ai produttori e si sono detti disponibili, oltre che nel rispettivo ruolo, anche come cittadini-consumatori, a fare quanto nelle proprie possibilità per appoggiare le rivendicazioni degli allevatori. Il prezzo oggi, per litro conferito, è pari, ricordiamo, a poco più di 0,38 centesimi. Coldiretti ha chiesto 45 centesimi e la trattativa si è interrotta bruscamente. Le novità da Roma le ha portate ai lavori assembleari Mattia. “La Regione come primo passo alle nostre proteste ha convocato il tavolo. Ora servirà un atto di responsabilità forte dei referenti dei caseifici a cominciare da quelli della Centrale. Anche stavolta siamo pronti a scendere in piazza. Lasciaremo il latte nelle stalle per i vitelli”.  “E’ stato un incontro proficuo ed interessante  - ha detto De Cesare, alla prima uscita ufficiale da quando è stato chiamato a guidare la sede frusinate - utile anche per un confronto tra gli stessi produttori che consegnano il latte non solo alla Centrale ma, tramite le proprie cooperative, anche ai piccoli caseifici presenti nel territorio. Il direttore ha poi ricordato che gli aumenti di utili delle grandi industrie, confermato dai bilanci, e l’incremento del consumo che ha fatto segnare un oltre 8% per il latte e i derivati, non giustifica assolutamente l’atteggiamento della Centrale del Latte di Roma e delle altre imprese che trasformano. “Un atteggiamento che penalizza i produttori costretti – ha detto De Cesare – a lavorare 365 giorni l’anno sotto costo anche a causa degli aumenti delle materia prime (come il mangime ed il gasolio giunti ormai da tempo a doppia cifra). Insomma lo stato di agitazione permane. Si aspetta lunedì per sapere se tra richiesta ed offerta i margini saranno ridotti. La mobilitazione è dietro l’angolo e se non consegneremo il latte – ha detto Benacquista – i consumatori dovranno chiedersi da dove e come arriva il latte che certamente non avrà le caratteristiche della qualità dei pascoli ciociari e laziali tanto reclamizzati dai vari gruppi industriali che continuano a penalizzare la gente dei campi. Siamo pronti ad azioni forti”.

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