2 Agosto 2013
COLDIRETTI LAZIO: DANNI PER 3.000.000 € CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA. MIGLIAIA DI AGRICOLTORI IN ASSEMBLEA PER TROVARE UNA SOLUZIONE

Nel Lazio i danni causati alle coltivazioni dalla fauna selvatica, ed in particolare dai cinghiali, ammontano a circa 3.000.000 di euro solo nell’ultimo anno e sono centinaia le aziende danneggiate. Le zone più colpite sono quelle di Amatrice, Vallepietra e Bracciano e più in generale il reatino, le zone più a nord della provincia di Roma oltre ad alcune zone del viterbese, della Ciociaria e della provincia di Latina. Così, questa mattina, si sono dati appuntamento sulla Via Salaria, al Km 35,600 in località Tornarino, in una maxi assemblea pubblica, migliaia dei circa 40.000 imprenditori agricoli associati nel Lazio a Coldiretti, provenienti dalle 5 province a bordo dei propri mezzi agricoli e di centinaia di trattori.

“Ormai siamo arrivati al punto che i cinghiali stanno cacciando gli agricoltori. I danni sono tali da impedire l’attività economica delle aziende direttamente interessate che rischiano di chiudere in breve tempo. Abbiamo convocato questa maxi assemblea per arrivare ad una soluzione una volta per tutte e in tempi rapidi. Non siamo più disposti ad aspettare soluzioni che non arrivano. Chiediamo di creare, con il prossimo PSR (il Piano di Sviluppo Rurale) un fondo di solidarietà come quello esistente per le calamità naturali, il ristoro immediato dei danni e la cattura e l’abbattimento selettivo dei cinghiali”.
Queste le richieste del presidente e del direttore di Coldiretti Lazio, David Granieri e Aldo Mattia, visto il quadro critico, nonostante una serie di incontri della dirigenza di Coldiretti Lazio, negli ultimi mesi, con il direttore del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, il Prefetto di Rieti, la Provincia, la Asl, la Forestale e con Fabio Refrigeri, Assessore alle Infrastrutture, alle Politiche Abitative e all'Ambiente della Regione Lazio e Sonia Ricci, Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio.
E la risposta degli Assessori Ricci e Refrigeri, quest’oggi, non si è fatta attendere. I due Assessori infatti, durante l’assemblea, si sono impegnati ad effettuare indennizzi immediati agli agricoltori danneggiati, anche quelli che operano nelle aree parco e l’impegno a costituire una task force insieme con i Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente per redigere un piano di prevenzione che abbia i suoi punti di forza nelle misure di abbattimento selettivo ed eventuale cattura. L’Assessore Ricci ha portato agli agricoltori in protesta una delibera regionale del 1° agosto che mette immediatamente a disposizione 280.000 euro per il pagamento dei primi indennizzi. Inoltre si è impegnata ad attivare, tramite la misura 216 del PSR 2007-2013, un piano di prevenzione da concordare in Conferenza Stato Regioni per un importo di circa 3.000.000 euro. L’Assessore Refrigeri, per quanto riguarda i danni subiti nelle aree parco, la cui competenza ricade presso l’Assessorato della Regione, si è analogamente impegnato per adeguati piani di abbattimento selettivo e cattura con risorse da reperire nel prossimo bilancio regionale. Erano presenti all’assemblea, tra gli altri, anche i sindaci delle località più colpite come Caprarola e Amatrice e il presidente della VIII Commissione del Consiglio regionale del Lazio, Mario Ciarla.
Tra i vari tentativi per trovare una soluzione al problema, c’era stata anche una lettera congiunta del presidente e del direttore di Coldiretti Lazio, David Granieri e Aldo Mattia, inviata lo scorso 18 giugno, proprio all’Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio, Sonia Ricci, nella quale si chiedeva “di affrontare al più presto il problema di una gestione razionale della fauna selvatica e nel contempo si dà la disponibilità di Coldiretti Lazio a partecipare ai lavori per la definizione di soluzioni appropriate alla gravità del problema”.
“Gli agricoltori- spiegavano nella missiva i dirigenti di Coldiretti- sono stanchi di subire le conseguenze di un’inefficiente gestione della fauna selvatica, gestione che tentando un compromesso tra le posizioni delle associazioni ambientaliste e quelle della caccia, non riesce a dare risposte razionali e di fatto fa ricadere totalmente sulle imprese agricole le conseguenze di una politica poco lungimirante”.
L’obiettivo di Coldiretti è di arrivare a fare agricoltura nelle zone danneggiate, coltivando nei propri campi gli alimenti necessari all’allevamento dei capi bovini e non acquistando i foraggi da altri con notevole aggravio dei costi. Coldiretti Lazio auspica che le promesse fatte, anche oggi, vengano mantenute in tempi rapidi e si registrino interventi concreti a favore dell’agricoltura che da anni sta subendo ingiustamente le conseguenze di un’inefficiente gestione della tutela della fauna selvatica sul territorio.
E’ evidente, infatti, che le imprese agricole non sono tenute in alcun modo a dover sopportare perdite di reddito a causa della presenza di cinghiali ed altri animali nelle aree rurali dal momento che la tutela ambientale deve comunque conciliarsi con l’esercizio dell’attività d’impresa.

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