3 Agosto 2014
COLDIRETTI LATINA: PREOCCUPAZIONE TRA GLI ALLEVATORI PER IL MANCATO RINNOVO DEL PREZZO DEL LATTE.

“Si svolgono riunioni ma la situazione non si chiarisce e, anzi, a dover dare ascolto alle notizie ufficiose che arrivano,  potrebbe complicarsi ulteriormente”. A parlare Saverio Viola, direttore di Coldiretti Frosinone e Latina che sulla vertenza per il prezzo del latte alza l’asticella dell’attenzione. Il Tavolo di concertazione per la definizione del prezzo del latte vaccino alla stalla per il periodo 1 luglio - 31 dicembre 2014, voluto solo da noi di Coldiretti, non riesce a dare le notizie che auspichiamo per i nostri allevatori.  “La gravità della situazione, con i contratti di conferimento ormai scaduti da oltre un mese, rischia di innescare una corsa al ribasso che gli allevatori non sono più in grado di sostenere – spiegano Carlo Crocetti e Vinicio Savone, allevatori entrambi e presidenti rispettivamente di Coldiretti Latina e Frosinone e aggiungono. “Nel solo mese di luglio, ad appena un mese dalla scadenza dei contratti, si registra un calo medio dei prezzi di oltre il 5%, passando da circa 45 centesimi al litro a poco più di 42 centesimi. A ciò si aggiunge un calo dei prezzi del latte crudo alla stalla, sia in Germania che in Francia, che si traduce nella perdita di qualità del latte laziale e della competitività degli allevatori del nostro territorio, mettendo in crisi il settore zootecnico che già negli ultimi cinque anni ha visto diminuire il numero delle aziende da latte di quasi il 40%. “Nel corso della riunione in Regione di qualche giorno fa – continua Viola - di ieri, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni di categoria e delle cooperative del settore, Coldiretti ha continuato a sollecitare l’azione di mediazione della Regione, che sembra non si voglia però porre in essere,  con l’obiettivo di arrivare quanto prima ad un accordo per la determinazione del prezzo del latte. “Ci attendiamo- hanno  commentato Savone e Crocetti  - già dalle prossime settimane che la Regione Lazio giochi quel ruolo di impulso e mediazione che le è proprio a tutela delle prospettive di sviluppo della zootecnia delle nostre provincie e del Lazio più in generale. Gli allevatori hanno diritto ad un quadro di certezze che consenta loro di programmare la propria attività ed il proprio futuro visto che l’unico dato cresciuto negli ultimi anni è quello relativo ai costi di produzione che oggi ammontano in media a 48 centesimi al litro”.

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