Crescono su valori massimi i prezzi del latte pastorizzato importato con quello in arrivo dalla Germania che ha toccato il record di 53,61 centesimi al litro. Per questo Coldiretti aveva chiesto la convocazione del tavolo in Regione Lazio per verificare come affrontare le criticità dei produttori pontini e laziali che continuano a riscuotere, quando va bene 0,44 centesimi di euro per ogni litro conferito.
Oggi proprio dalla sede pontina annunciano che l’assessore regionale alle politiche agricole della Regione Lazio ha convocato il tavolo per il prossimo 7 gennaio 2013. 

“E’ necessario discutere su basi oggettive e riaprire la trattativa- spiega il direttore Saverio Viola -  per molti allevatori, le condizioni di operatività sono divenute insostenibili: a ciò va aggiunto il particolare valore qualitativo, più volte riconosciuto, del latte munto nel nostro comprensorio, dov’è un importante punto distintivo per l’intero settore primario che non puo’ essere confuso con quello proveniente dall’estero”. Coldiretti Latina saluta quindi con soddisfazione la convocazione del tavolo per il prezzo del latte ma resta preoccupata per l’andamento di un mercato che preoccupa e non poco. ”Avevamo chiesto a più riprese la convocazione del tavolo – spiega il direttore della Saverio Viola poiché, in un momento contingente particolarmente negativo per gli allevatori, e più in generale per l’economia agricola, c’è bisogno di certezze e di interventi al fine di programmare le attività aziendali nel migliore dei modi”. La richiesta era stata sottoscritta dal direttore regionale di Coldiretti Lazio Aldo Mattia con il presidente regionale David Granieri.  Mentre il prezzo “spot” del latte vola alle stelle sul mercato e tocca spesso punte record anche a 53 cent/litro – continua Viola - le nostre arrancano per far fronte ai costi di produzione divenuti insostenibili. Una situazione paradossale, ma che ha una precisa spiegazione, come sottolinea il presidente di Coldiretti Latina, Carlo Crocetti, “Parliamo del prezzo di latte spot, quello cioè non ricompreso nei contratti di fornitura: ma si tratta di un termometro che offre il polso di quelle che potrebbero essere, per le imprese agricole locali, le giuste aspettative dai mercati mentre noi ancora prendiamo 0,44 centesimi di euro per litro ed è davvero una miseria”.