La Coldiretti di Frosinone ha inviato una nota a tutti i Sindaci della Provincia in relazione all'applicazione della Tares alle aziende agricole con attività agrituristica. "Spesso, infatti - ha spiegato il direttore di Coldiretti Frosinone, Paolo De Cesare - i regolamenti comunali per l'applicazione della Tares assimilano, per analogia, l'agriturismo agli alberghi e ai ristoranti senza però considerare, non tanto la diversa natura dell'attività, che ricordiamo comunque è agricola per connessione, ossia il tempo dedicato all'attività agricola deve essere superiore al tempo dedicato all'attività agrituristica, ma soprattutto senza considerare le limitazioni operative imposte dalle norme regionali". In tal senso gli agriturismi hanno un limite massimo fissato in 80 pasti giornalieri, preparati con l'utilizzo di minimo il 35% di prodotti provenienti dalla propria azienda (25% se in zona montana), massimo 15% prodotti non regionali e il 50% da aziende agricole del territorio regionale; 50 posti letto e 12 piazzole per l'agricampeggio. "In particolare - ha aggiunto De Cesare - l'obbligo di utilizzare materia prima aziendale comporta la conseguente riduzione della produzione di rifiuti con particolare riferimento a confezioni e imballaggi. Inoltre, in molte strutture, viene riciclata la frazione umida riutilizzandola nel ciclo agricolo come ammendante e/o come alimento per animali e lo smaltimento dei rifiuti è gestito direttamente dall'azienda con avvio al recupero attraverso un circuito organizzato di raccolta pubblico/privato che garantisce la tracciabilità". Tutte queste peculiarità si riflettono anche sulla qualità e quantità di rifiuti prodotti e quindi, anche alla luce del ruolo implicito di tutela e valorizzazione del territorio che le aziende agricole e agrituristiche hanno.La Coldiretti - conclude De Cesare - chiede che all'agriturismo vengano applicate tariffe differenziate per genere di attività o comunque riduzioni percentuali rispetto alle tariffe previste per gli alberghi e ristoranti".