13 Agosto 2015
AGRICOLTURA:

 Coldiretti Viterbo è lieta di segnalare che, con la “Rete del lavoro agricolo di qualità”, si avvia un percorso che tutela i lavoratori dallo sfruttamento e premia le imprese virtuose che nell’ultimo anno hanno assunto regolarmente ben 322mila migranti, senza i quali non ci sarebbe piu’ il Made in Italy a tavola, permettendo al nostro Paese di ottenere primati in tutto il mondo. É questo il pensiero di Coldiretti, l’unica organizzazione datoriale che ha partecipato alla riunione del 12 agosto alla cabina di regia della "Rete del Lavoro agricolo di qualità", l’organismo autonomo nato per rafforzare le iniziative di contrasto dei fenomeni di irregolarità e delle criticità che caratterizzano le condizioni di lavoro nel settore agricolo. Con la trasparenza e la legalità si può interrompere un circolo vizioso che sottopaga il lavoro e il suo prodotto come dimostrano - precisa la Coldiretti - i tanti esempi virtuosi presenti nelle campagne italiane, dove lavorano regolarmente oltre 322mila immigrati extracomunitari provenienti da 169 diverse nazioni, che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire il successo del Made in Italy alimentare nel mondo. Per questo, su un territorio che puo’ offrire grandi opportunità di crescita e lavoro, va garantita la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro, e gettano una ombra su un settore che -sostiene la Coldiretti - ha scelto con decisione la strada dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune. Con la "Rete del lavoro agricolo di qualità" - continua la Coldiretti - sarà possibile fare un percorso di contrasto al fenomeno dello sfruttamento e dell’illegalità nel lavoro agricolo e avviare un percorso di semplificazione e di trasparenza per le aziende. “Questa nuova iniziativa è in un certo senso la continuazione del gran lavoro iniziato con l'Osservatorio contro le criminialità in Agricoltura negli anni passati. Oggi come allora, dimostriamo, con la “Rete del lavoro agricolo di qualità”, di continuare ad essere dalla parte della legalità” ha affermato il Presidente di Coldiretti Mauro Pacifici. Ha infine aggiunto il direttore della federazione provinciale della Tuscia, Ermanno Mazzetti che “con la Rete, Coldiretti è a favore non solo del made in Italy ma anche delle forze umane extracomunitarie e non, che lavorano in Italia

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